Non posso esimermi da
condividere delle serie riflessioni sulle
vergognose vicende accadute in Regione Lazio e
che hanno portato alle dimissioni di Renata
Polverini.
Abbiamo infatti appreso una brutta storia di
inaccettabili privilegi, che suscita a tutti noi
indignazione, rabbia e sconcerto .
E impone una riflessione seria, profonda.
Sulla Politica (quella con la P maiuscola), sul
rispetto delle Istituzioni e dei cittadini, sulla
selezione dei quadri.
Sull’esperienza complessiva di questi ultimi
vent’anni, sul ruolo dei partiti, degli eletti, e
sulla storia di un a comunità umana e politica,
orgogliosamente “diversa” che non merita tutto
questo e che prova oggi indignazione, rabbia,
sconcerto.
Sono indignato come semplice cittadino per chi si è
approfittato del suo ruolo pubblico per indirizzare
in modo non consono i ( tanti, troppi) fondi che
aveva a disposizione, utilizzandoli non per fare
politica ma per fare altro.
Spero che la magistratura accerti e sanzioni
velocemente e senza sconti gli illeciti penali
riscontrati e che sia messo velocemente alla porta
chi si sia macchiato di simili comportamenti.
Provo rabbia come cittadino e come amministratore
pubblico leggendo quanto guadagnano gli eletti in
regione tra stipendio, indennità aggiuntiva,
rimborsi vari: in un momento in cui tanti sacrifici
sono stati richiesti ai comuni cittadini, in cui si
chiede alla gente di tirare la cinghia e di fare
sacrifici le cifre corrisposte ai consiglieri
regionali sono assolutamente sproporzionate al
drammatico momento economico che stiamo
attraversando.
Senza fare demagogia perché se è vero che anche
altre categorie professionali (ad esempio professori
universitari, magistrati di cassazione, capi
dipartimento dell’amministrazione pubblica)
all’apice delle rispettive carriere hanno
retribuzioni adeguate ai propri incarichi è
altrettanto vero che alcuni privilegi sono
anacronistici ed inaccettabili, potendosi e
dovendosi amministrare la cosa pubblica in maniera
più consona ed equilibrata.
5.000 euro guadagna al mese il sindaco di Roma,
3.500 un assessore , 1.500 un consigliere comunale,
700 un consigliere municipale tanto per fare qualche
esempio che dimostra come si possano assumere
responsabilità, dedicando il proprio tempo alla cosa
pubblica, con retribuzioni equilibrate ai tempi che
corrono.
E lo sconcerto è ancora maggiore da parte di tutti
quelli che intendono la politica non come
arricchimento personale ma come servizio alla
propria comunità cittadina e nazionale.
Chi ha fatto e fa politica senza guadagnarci
personalmente ma offrendo il proprio tempo, il
proprio sudore, il proprio entusiasmo, a volte
rimettendoci in termini di carriera professionale ,
è un giudice ancora più severo verso comportamenti
che non si addicono a chi ha scelto di servire
l’Italia forte di valori e di una storia
assolutamente incompatibile con quanto abbiamo avuto
modo di vedere.
Rimane l’orgoglio di poter dire che non siamo tutti
uguali.
Per un consigliere regionale indegno ci sono
centinaia di amministratori competenti,
appassionati, onesti e che non hanno tradito ideali,
e valori.
Ma questo consola solo parzialmente.
Evidentemente la selezione della classe dirigente e
il ruolo stesso dei partiti deve essere rivisto.
L’introduzione delle primarie e delle preferenze
potrebbe essere la medicina giusta per consentirci
di selezionare prima i candidati ed poi scegliere
direttamente la persona destinata a rappresentarci
nei vari consessi istituzionali.
Le dimissioni di Renata Polverini aprono ora degli
scenari che riguardano il futuro stesso del PDL e
che impongono di affrontare un tema non più
rinviabile: fare pulizia di chi si è dimostrato
indegno, ma anche cambiare, uomini, forma, metodo,
rappresentanza, del centrodestra italiano.
Azzerare, rifondare l’esistente, tornare alla
precedente esperienza di più formazioni di
centrodestra, fondare un nuovo soggetto politico?
Mi piacerebbe sapere la sua opinione sul
percorso da seguire perché credo che mai come questa
volta non si possa prescindere dall’ascolto di chi
ha dato in questi anni fiducia al centro destra e
che potrà farmi pervenire al consueto indirizzo
f.guidi3@virgilio.it
A mitigare il buio di questi giorni vi è il raggio
di luce rappresentato dalla bella e importate
iniziativa dei nostri giovani che a centinaia,
provenienti da tutta Italia hanno organizzando una
importantissima iniziativa sotto la sede della BCE a
Francoforte dal 20 al 23 settembre (pagandosi di
tasca loro il viaggio, offrendo il loro tempo, il
loro entusiasmo, la loro passione ) per avanzare
proposte concrete alle istituzioni nazionali ed
europee per uscire dalla crisi.
Il “movimento di Francoforte” è un bel
segnale di chi non è né indignato né rassegnato ma
che vuole essere protagonista per cambiare le cose
proponendo soluzioni fattibili per l’economia e la
politica.
Un segnale positivo che arriva dai nostri giovani e
dai cui ripartire, che ci fa ben sperare per il
futuro e per la “ bella Politica”: quella in cui
crediamo e che cerchiamo di mettere in pratica ogni
giorno. |
#SFIDA LA CRISI, NASCE IL
MOVIMENTO DI FRANCOFORTE
Da venerdi 21 settembre a domenica 23 Piazza Willy
Brandt sede della BCE a Francoforte si è trasformata
in una grande agorà: centinaia di ragazzi giunti da
tutta Italia e da altri Paesi europei hanno dato
vita al “Movimento di Francoforte”, una nuova
identità che mira a dare una scossa alla politica.
Cinquecento tra studenti liceali e universitari,
volontari della Ong Movimento e Comunità, ecologisti
di Fare Ambiente, associazioni giovanili del
centrodestra, si sono riuniti in un’assemblea
pubblica presentando e dibattendo diverse proposte
di iniziativa legislativa europea a sostegno della
crescita dello sviluppo e dell’occupazione
giovanile. Infine hanno lanciato il “Patto per i
giovani”, una garanzia europea che assicuri ad ogni
ragazzo il diritto al lavoro. “Sfida la Crisi, Beat
the crisis, Kampf gegen die Krise” sulle magliette
dei ragazzi, un messaggio chiaro alle Istituzioni
italiane ed europee che i giovani non sono rimasti
fermi a guardare, sono in movimento e non si
rassegnano alla crisi, ma vogliono sfidarla e
vincerla. Tra le altre proposte: un sistema di
penalità per gli Stati membri che non promuovono
efficaci azioni per l´occupazione giovanile, una
tassa sulle transazioni finanziarie, la riforma
della BCE affinchè assuma il ruolo di prestatore di
ultima istanza e diventi una vera e propria banca
dello sviluppo al servizio dei cittadini e delle
imprese europee. |
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SETT - LAVORO, GUIDI-DI COSIMO : "BENE NASCITA
MOVIMENTO FRANCOFORTE"
Guardiamo con grande attenzione a quanto successo
oggi a Francoforte dove centinaia di ragazzi stanno
dando vita ad una nuova stagione movimentista,
richiamando le problematiche scottanti della crisi
ma, soprattutto, proponendo ricette concrete per
sfidare e risolvere la negativa congiuntura
economica. Nessuno più di un amministratore della
capitale di una nazione in crisi può comprendere le
istanze della fascia giovanile, particolarmente
colpita in questa fase. Per questo apprezziamo
l'iniziativa, le loro proposte e il loro impegno. Il
neonato movimento di Francoforte merita tutta l'
attenzione e tutto il sostegno dei romani che
vogliono sfidare e vincere la crisi". |