CONFERENZA STAMPA

 

IL TRASPORTO SCOLASTICO DEL COMUNE DI ROMA LASCIA A TERRA I BAMBINI

 

La gestione del trasporto scolastico nella Capitale è stato affidato, con contratto di servizio, alla società Trambus. L’11 maggio del 2007 Trambus ha indetto un bando triennale per un importo complessivo di euro 38 milioni e 660 mila al fine di assegnare il servizio di trasporto di circa 3mila bambini ad altre società che avrebbero dovuto fornire 290 mezzi con vincolo dell’immatricolazione dopo il primo gennaio 1997 (delibera antinquinamento n. 715 approvata dalla Giunta del Comune di Roma il 14/12/2005).

La gara d’appalto è sostanzialmente fallita in considerazione del fatto che sono stati aggiudicati solo due dei dieci lotti previsti. L’esito è dovuto al fatto che l’importo complessivo del bando è lo stesso stanziato nel 2004 ed è quindi insufficiente a sostenere il costo della prestazione anche alla luce dei rincari di spesa che le aziende di trasporto hanno avuto in questi anni. Successivamente, Trambus si è vista costretta ad attivare una procedura negoziata tramite consultazione diretta degli operatori economici, per il sub-affidamento del servizio. L’esito di questa trattativa ha portato a una serie di gravi conseguenze:

·        numero inferiore di mezzi rispetto a quello previsto in sede di gara;

·        caduta del vincolo di immatricolazione e conseguente mancato rispetto della norma antismog;

·        ricorso all’utilizzo di vetture fornite direttamente da Trambus che hanno solo 23 sedili (in questo modo si viola la normativa sul trasporto scolastico che prevede esclusivamente dei posti a sedere per il viaggio dei bambini di materne ed elementari);

·        coinvolgimento di società diverse da quelle che si sono aggiudicate il subappalto. Queste ditte, inoltre, provenendo da Bari e da Napoli, sono costrette a parcheggiare i propri mezzi lungo le strade e di fronte ai plessi scolastici perché non hanno su Roma strutture autorizzate e attrezzate per il rimessaggio; 

Ecco le gravi conseguenze prodotte da l’appalto gestito da Trambus:

Considerato che il prezzo previsto in sede di gara è scontatissimo, visto che l’offerta e’ ovviamente al ribasso, e che quanto offerto dal Comune non prende in considerazione gli aumenti contrattuali del personale, né gli aumenti del gasolio, né tanto meno l’inflazione, la sede di gara va deserta. Solo 2 dei 10 lotti (che comprendono un totale di 331 autobus) perciò vengono assegnati provvisoriamente ad un consorzio, che reperisce e arruola mezzi provenienti da ogni parte d’Italia. Per gli altri lotti, vista l’ eccessiva onerosità nelle richieste e scarso guadagno per le ditte, non perviene nessuna offerta. Dopo il disastroso risultato d’asta la municipalizzata Trambus, responsabile dell’affidamento del servizio, cambia le carte in tavola ed appronta un nuovo bando.

Eliminata la clausola dell’età dei mezzi, consentendo così alle ditte di poter utilizzare mezzi di qualsiasi anno di età. Cosa gravissima perché, come prevede il piano pullman romano, all’interno della città i bus euro 0 non possono affatto circolare.

Infine Trambus, ha modificato le carte e ha fatto affidamenti molto più permissivi,  decidendo anche di non richiedere alla ditte in gara la garanzia della fideiussione. Il risultato e’ stato un appalto capestro assolutamente rifiutato dalle ditte.  E ciò a discapito della sicurezza che, a questo punto, non è stata più possibile garantire all’utenza nei livelli previsti dalla legge. Infine, Trambus ha tamponato il mancato affidamento dei lotti andati deserti, affidando la trattativa per via privata.

La municiplaizzata ha  quindi concesso di effettuare il servizio per i primi sei mesi alle aziende,  con ogni tipo di bus non tenendo conto dell'età del mezzo, né rispettando quanto pubblicato nel primo bando di gara. In questo modo è stato confermato che le ditte che hanno messo a disposizione mezzi vecchi non ne avevano altri.

 

Crisi aziende private

Le aziende romane,non potendo contare in questo nuovo anno scolastico della gestione del servizio navetta scuola bus, dovranno licenziare degli autisti e qualcuna di dette aziende dovrà addirittura chiudere l’attività.

 

Situazione servizio

Il quadro è preoccupante per la sicurezza dei bimbi. A circolare sono anche  autobus vecchi che invece dovrebbero rimanere fermi, sprovvisti di quei permessi onerosi che le aziende private hanno l’obbligo di acquistare.

Gli autobus, per poter circolare e rispettare il piano pullman del Comune di Roma,  devono infatti acquistare i permessi ztl 1 e ztl 2,  inoltre se il motore è " euro 0" vige il divieto assoluto di circolazione all'interno del Gra. Ma il rispetto di queste rigide norme  non viene affatto osservato dal servizio navetta, come accade giornalmente presso le scuole Besso di via di Casal del Marmo e Bertolotti di via Mazzatinti. I due edifici scolastici infatti, sono collocati all'interno del Grande Raccordo Anulare e pertanto gli autobus che espletano il servizio,  per accedere in questa area,  dovrebbero essere in possesso del permesso ztl 2 . Stessa storia a piazza Sabbioneta, (presso il capolinea dei bus che al mattino ore 07.30 incontrano le assistenti della  multiservizi) anche qui i mezzi sono tutti sprovvisti dei permessi ztl 2, e la maggior parte di questi sono vecchissimi. Infine una volta terminato il servizio in "entrata", gli autobus anziché rientrare in deposito vengono parcheggiati in mezzo alla strada.

Insomma un servizio che fa acqua da tutte le parti. Molti autobus oltre ad essere vecchi risultano sprovvisti dei requisiti minimi di legge. Nel XIX e XX Municipio  erogano il servizio dei minibus "Cacciamali" di colore giallo, con seggiolini di sky senza braccioli laterali.

In alcuni casi parrebbe che i mezzi vecchi siano  stati addirittura immatricolati dal comune

E’ assai grave che l'immatricolazione degli scuola bus sia  stata fatta con il consenso dell'amministrazione dietro rilascio di un nulla osta da parte del Comune per adibire il mezzo a quel tipo di trasporto.  C’è poi da aggiungere che la maggior parte del personale potrebbe non essere in regola. Addirittura sembrerebbe che in alcuni casi sono gli stessi autisti di Trambus o di Atac che, una volta terminato il loro turno ordinario di lavoro di 7-8 ore, vanno a svolgere il servizio scolastico.

 

Denuncia degli utenti

Lamentano un servizio molto carente. Solo per fare due esempi nei primi giorni di scuola nel XIII Municipio  il servizio non è stato neppure espletato ed in molte scuole è stato del tutto cancellato.

Nel XIX Municipio, per la scuola di via di Boccea 590, sono stati tagliati i percorsi a danno dei piccoli utenti che  abitano nella zona di via della Storta, di conseguenza i bambini ora sono costretti a prendere l'autobus pubblico, che essendo molto affollato pone i bambini al rischio di essere lasciati da soli per strada e a piedi.

 

Sono stati fatti i controlli da parte degli ispettori Trambus? E con quali risultati?

Perchè gli ispettori Trambus non effettuano i controlli dovuti?

Eppure negli scorsi  anni  i precedenti concessionari venivano controllati giustamente  quasi tutti i giorni. Se uno degli autisti viaggiava sprovvisto del cartellino di riconoscimento sul quale doveva essere indicato il numero di matricola aziendale, nonché il nome dell'azienda da cui l'autista dipendeva,  le ditte venivano sanzionati. Lo steso avveniva se l'autobus era carente (secondo il loro parere)  nella pulizia e nell'igiene, o ancora se il servizio partiva anche solo con un ritardo di 5 minuti.

 

Divieto subappalto

E’ inoltre di primaria importanza verificare che il servizio venga erogato realmente con i mezzi delle ditte che hanno costituito i consorzi  a cui è stato affidato il servizio (tra i quali Mobicom), poiché abbiamo modo di credere che questi, non avendo abbastanza mezzi a disposizione, abbiano sub-appaltato illegalmente il servizio a piccoli proprietari.

 

Le proposte di Alleanza Nazionale nell’Ambito del Comune di Roma

 “Premesso che il trasporto scolastico è uno dei più delicati servizi gestiti dal Comune di Roma, rivolto ai bambini delle scuole materne e dell'obbligo, è pertanto rigorosamente necessario che la ditta appaltata per svolgere un servizio navetta efficiente di scuolabus, garantisca una circolazione in piena sicurezza. – è quanto dichiarano i consiglieri comunali di An Federico Guidi e Vincenzo Piso che aggiungono - Ciò però non è affatto previsto dal bando di gara promosso dall’amministrazione comunale di centrosinistra, che nella logica del risparmio, sta producendo un danno gravissimo a migliaia di famiglie romane non più serene nel momento dell’affido dei bambini al servizio comunale”. Davanti ad una situazione così disastrosa, chiediamo un consiglio comunale straordinario sul Trasporto Scolastico per far subito chiarezza su questa controversa vicenda, inoltre – proseguono Guidi e Piso - chiediamo di verificare la possibilità di annullare gli attuali conferimenti temporanei,  sostituendoli con una proroga ai vecchi concessionari in attesa di un nuovo bando.. Va poi immediatamente  verificata la sicurezza dei mezzi, visto che c’è in ballo l’incolumità di tanti bambini, quindi chiediamo un intervento  del Git Vetture, il gruppo intervento traffico della polizia municipale, per verificare il rispetto dei regolamenti e  la sicurezza dei piccoli utenti ”

Inoltre i Consiglieri Guidi e Piso si faranno promotori di una verifica sulla qualità del servizio attualmente svolto con la predisposzione di un libro bianco nel quale verranno segnalati i tanti disservizi subiti in questi primi mesi dagli utenti romani del trasporto scolastico.

 

Scarica l'articolo de "Il Giornale" del 2 ottobre 2007